Cosa succede se non paghi un prestito?

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Insurance agent having consultations with a couple while visiting them at their home.

Hai mai pensato a cosa potrebbe succedere se, per qualche motivo, non riuscissi a pagare le rate di un prestito? Magari pensi che sia una situazione improbabile e che non ti capiterà mai, ma è sempre bene essere informati sulle conseguenze che si potrebbero verificare in caso di insolvenza. Non pagare le rate di un prestito potrebbe avere gravi conseguenze sul tuo credito, sulla tua situazione finanziaria e persino sulla tua vita quotidiana. In questo articolo vedremo quali sono le possibili conseguenze e cosa fare per evitarle.

Le conseguenze immediate dell’insolvenza del finanziamento

Le conseguenze immediate dell’insolvenza del finanziamento possono essere molteplici e tutte piuttosto negative per la propria situazione finanziaria.

La prima e più immediata conseguenza è l’applicazione di mora sulle rate non pagate, ovvero una penale che si aggiunge all’importo iniziale del finanziamento e che comporta l’aumento del debito residuo.

Inoltre, la mancata soluzione del debito in tempi brevi porta alla segnalazione come cattivo pagatore presso le banche dati come CRIF, Eurisc e Experian, che contengono tutte le informazioni sulle abitudini di pagamento e l’affidabilità creditizia dei consumatori. Questo comporta l’impossibilità di contrarre altri finanziamenti, prestiti o mutui, per un periodo di tempo che varia dai 3 ai 60 mesi, in base al numero di rate non pagate.

In alcuni casi, alcune finanziarie consentono di saltare una o più rate durante il prestito, ma questa opzione non è disponibile per tutti i prestiti e potrebbe comportare costi aggiuntivi.

Rate non pagate: ecco quando scatta il pignoramento

Quando diverse rate non vengono pagate, la finanziaria ha il diritto di pignorare tutti i beni del debitore, sia quelli presenti che quelli futuri. Tuttavia, esistono alcune eccezioni per quanto riguarda i mobili di casa come il letto, le sedie e il tavolo, nonché i beni strumentali utilizzati per lavorare.

Nella pratica, di solito, la prima cosa che viene attaccata dalle finanziarie è il conto corrente, ma difficilmente trovano una somma sufficiente per coprire l’intero debito. Inoltre, esiste una soglia minima che deve essere garantita sul conto corrente, così come sul quinto dello stipendio, che rappresenta una trattenuta volontaria e può essere già oggetto di cessione del quinto.

Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, la finanziaria potrebbe pignorare i crediti che hanno verso i loro clienti, ma in genere le finanziarie non hanno accesso a queste informazioni. Inoltre, se si vive in affitto con il contratto intestato al partner o si ha la residenza a casa dei genitori con i beni della casa di proprietà dei genitori o del partner, questi beni non possono essere pignorati.

Tuttavia, è importante notare che il pignoramento dei beni non è l’unica soluzione in caso di insolvenza del finanziamento. Esistono infatti diverse opzioni, come il piano di rientro, che prevede il pagamento dilazionato del debito, o lo stralcio definitivo del debito. Quest’ultimo può essere ottenuto solo se il debitore dimostra di non avere la possibilità di pagare il debito in nessun modo, ma rappresenta una soluzione definitiva e liberatoria dal debito.

In ogni caso, è importante cercare assistenza legale o finanziaria in caso di difficoltà nel pagamento dei debiti per valutare le migliori opzioni e tutelare i propri diritti.

Quando il debito va in prescrizione?

La prescrizione delle somme dovute a banche e finanziarie rappresenta un limite temporale entro il quale il creditore può richiedere il pagamento del debito. In Italia, tale limite è generalmente fissato in cinque anni, ma è importante considerare che tale scadenza può essere interrotta da diverse cause. Ad esempio, se la banca o la finanziaria emettono una comunicazione di rivendicazione, la prescrizione viene interrotta e il conto alla rovescia ricomincia da capo.

Altri eventi che possono determinare la sospensione della prescrizione includono l’apertura di un contenzioso giudiziario, la concessione di una dilazione di pagamento o la rinegoziazione del debito. In ogni caso, è importante prestare attenzione alle scadenze e alle eventuali richieste o comunicazioni inviate dalle banche o dalle finanziarie, al fine di evitare spiacevoli sorprese e sanzioni per il mancato pagamento delle somme dovute.

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