Cartelle esattoriali con pagamento a rate: chi ne ha diritto?

documenti agenzia delle entrate

Con l’ultima riforma fiscale, la procedura di riscossione dei debiti subirà significativi cambiamenti, a partire dall’istituzione del discarico delle cartelle esattoriali dopo 5 anni. Il decreto Riscossione, approvato dal consiglio dei ministri il 11 febbraio, prevede una serie di disposizioni mirate a ottimizzare l’attività dell’Agenzia delle Entrate, garantendo una gestione più efficiente dei crediti tributari affidati dagli Enti. Inoltre, è previsto un aumento del limite massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali. Esaminiamo il funzionamento del nuovo sistema di rateizzazione delle cartelle esattoriali e chi può trarne vantaggio.

Rateizzazione cartelle esattoriali: come funziona e chi può beneficiarne

Le novità più significative riguardo alle rateazioni sono particolarmente rilevanti per coloro che si trovano in difficoltà finanziarie. A partire dal 1° gennaio prossimo, il calendario dei pagamenti verrà esteso in modo progressivo, come riportato in anteprima sul Sole 24 Ore lo scorso venerdì. Nel testo esaminato dal consiglio dei ministri, la progressione delle rate si articola in due modalità. La prima riguarda i contribuenti con debiti fino a 120mila euro che autodichiarano la propria difficoltà finanziaria: in questo caso, il numero di rate passerà dalle attuali 72 a 84 nel periodo 2025-26, a 96 nel 2027-28 e a 108 a partire dal 2029.

Per i contribuenti che documentano le proprie difficoltà finanziarie tramite l’Isee per le persone fisiche o le ditte individuali, o con dati contabili come l’indice di liquidità o il rapporto debito/produttività, le rate potrebbero arrivare fino a 120 già dall’anno prossimo. In questi casi, la dilazione decennale sarà applicata ai debiti superiori a 120mila euro, mentre per quelli inferiori, il numero massimo di rate seguirà la stessa progressione menzionata in precedenza (almeno 85 rate per le richieste presentate nel 2025-26, 97 nel 2027-28 e 109 a partire dal 2029).

La bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione include anche l’istituzione di una commissione appositamente incaricata di individuare soluzioni per ridurre il carico delle cartelle non riscosse. Questa commissione svolge un’analisi del carico stesso e successivamente presenta al Ministro dell’Economia le possibili soluzioni, da attuare attraverso provvedimenti legislativi successivi, al fine di garantire lo scarico totale o parziale del carico entro determinate scadenze: il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010 e il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017.

Cartelle “inesigibili”: parte lo stralcio dopo 5 anni

A partire dal 2025, le cartelle esattoriali non riscosse entro un quinquennio saranno automaticamente cancellate, secondo quanto previsto dalla bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione, che introduce il concetto di “discarico automatico”. L’Agenzia delle Entrate potrà procedere al discarico anticipato anche in casi come la conclusione di fallimenti o liquidazioni giudiziali, o qualora non siano identificabili beni del debitore aggredibili. Tale misura mira a ridurre il carico di debiti fiscali in sospeso, stimato attualmente in 1.200 miliardi di euro. Anche se non è la prima volta che un governo adotta questa strategia, quello di Giorgia Meloni è il primo a farlo in maniera strutturale, piuttosto che su piccoli importi attraverso leggi ad hoc.

Microcrediti fino a 500 euro: erogati tramite compensazione automatica

Nell’ambito della riforma del sistema nazionale della riscossione, si apre una nuova strada verso la semplificazione attraverso la compensazione automatica dei mini-rimborsi. Questa misura prevede che i micro-crediti fino a 500 euro saranno compensati automaticamente, senza necessità di verificare eventuali debiti iscritti a ruolo a carico del contribuente. Tale regola entrerà in vigore immediatamente dopo l’approvazione definitiva della riforma, garantendo ai mini-rimborsi un trattamento preferenziale.

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